Un popolo contro il governatore romano Verre

? Herculis templum est apud Agrigentinos, in quo est ex aere simulacrum Herculis tantae artis ut non facile dixerim me quidquam vidisse pulchrius. Id usque eo colitur ut rictum eius ac mentum aliquanto sit attritius, quia in precibus cives ea osculari solent. Ad hoc templum servorum Verris armatorum fit concursus atque impetus ut signum auferrent. Clamor a vigilibus fanique custodibus tollitur. Verris servi, convulsis repagulis effractisque valvis, demoliri signum ac vectibus labefactare conantur. Interea fama tota urbe percrebuit: expugnari deos patrios, manum servorum armatorum venisse. Nemo Agrigenti neque aetate tam affecta neque viribus tam infirmis fuit quin illa nocte, eo nuntio excitatus, surrexerit telumque, quod cuique fors afferebat, arripuerit. Itaque brevi tempore ad fanum ex urbe tota concurritur et tanta fit lapidatio (sassaiola) ut se in fugam dare Verris nocturni milites cogantur. Duo tamen sigilla perparvula tollunt ne omnino inanes ad suum dominum, religionum praedonem, revertantur.

Cicerone

Presso gli Agrigentini vi è un tempo di Ercole, in cui vi è una statua di bronzo di Ercole di così bella fattura, che non potrei dire facilmente di aver visto qualcosa di più grazioso. È venerata a tal punto che l’apertura della bocca e il mento di essa (= riferito alla statua) sono alquanto consumati, poiché durante le preghiere i cittadini sono soliti baciarla. Avvenne un’affluenza in massa e un attacco di servi armati di Verre a quel tempio per rubare la statua. Si leva un urlo dalle guardie e dai custodi del tempio. I servi di Verre, divelti i chiavistelli e sfondate le porte, tentano di tirar giù la statua e smuoverla con leve. Nel frattempo la notizia si diffuse in tutta la città: si assalivano gli dèi patri, era giunto un manipolo di servi armati. Non ci fu nessuno ad Agrigento, né per l’età tanto avanzata né per le forze così inferme, che in quella notte non si alzò, svegliato da quella notizia, e prese un’arma, che a ciascuno la forza assegnava. E così in poco tempo da tutta la città si corre verso il tempio e avviene una così violenta sassaiola che i soldati notturni di Verre sono costretti a darsi alla fuga. Tuttavia portano via due piccolissime statuette, affinché non tornino dal loro padrone, ladro di oggetti sacri, completamente a mani vuote.