Veramente i fulmini sono scagliati da Giove?

Non enim te puto esse eum qui Iovi fulmen fabricatos esse Cyclopas in Aetna putes; nam esset mirabile (putare) quo modo id Iuppiter totiens iaceret, cum unum haberet; nec vero fulminibus homines, quid aut faciendum esset aut cavendum, moneret. Quod igitur vi naturae nulla constantia, nullo rato tempore videmus effici, ex eo significationem rerum consequentium quaerimus? Scilicet, si ista Iuppiter significaret, tam multa frustra fulmina emitteret! Quid enim proficit, cum in medium mare fulmen iecit? quid cum in altissimos montes, quod plerumque fit? quid, cum in desertas solitudines? quid, cum in earum gentium oras, in quibus haec ne observantur quidem?

Cicerone

Non ritengo infatti che tu sia uno che creda che i Ciclopi fabbricassero il fulmine per Giove dentro il monte Etna; poiché sarebbe sorprendete come Giove lo potesse scagliare tante volte avendone uno solo; nè in verità potrebbe con i fulmini ammonire gli uomini su ciò che fosse necessario fare o evitare. Ebbene, da quello che vediamo esser causato in momenti non prestabiliti, con nessuna regolarità dalla forza della natura ricaviamo la rivelazione degli avvenimenti futuri? Ma certo, se Giove volesse far capire queste cose, scaglierebbe senza motivo così tanti fulmini! Che cosa infatti ottiene quando scaglia un fulmine in mezzo al mare? che cosa quando lo scaglia, cosa che avviene spesso, su altissimi monti? che cosa, quando in desolati deserti? che cosa, quando lo scaglia sulle terre di quei popoli fra i quali queste cose non vengono neppure osservate?