Un incontro fra grandi capi

Caesar (“Cesare”, nom.) et Ariovistus in planitia, aequo fere spatio ab utrisque castris, colloquium habent. Caesar (nom.) magna Romanorum beneficia erga Ariovistum commemorat et vehementer iubet: «Bellum cum Aeduis compone; Germanos domum (“a casa”) remitte; captivos redde». Primum Ariovistus copias suas ob animum et peritiam multum laudat, deinde ad postulata Caesaris (gen.) pauca respondit: «Fluvium Rhenum transii (“ho passato”) non mea sponte (“per mia libera scelta”), sed quod Galli pertinaciter auxilium meum petunt. Romanorum copias uno proelio pellam ac superabo. Legionarios tuos igitur e meis terris detrahe: si (“se”) ita facies, Ariovisti amicus, non adversarius eris».

Cesare

Cesare e Ariovisto hanno un incontro in una pianura, ad una distanza quasi ugiale da ciascuno dei due accampamenti. Cesare ricorda i grandi benefici dei Romani nei confronti di Ariovisto e ordina con veemenza: «Ferma la guerra con Edui; rimanda a casa i Germani; restituisci i prigionieri». In un primo momento Ariovisto loda molto le sue armate per il coraggio e l’abilità, poi risponde poche cose alle richieste di Cesare: «Ho passato il fiume Reno non per mia libera scelta, ma perché i Galli chiedono con ostinazione il mio aiuto. Con una sola battaglia respingerò e sconfiggerò le truppe dei Romani. Perciò ritira i tuoi legionari dalle mie terre: se farai così, sarai amico, non avversario, di Ariovisto».