Gli aurispici sono dei ciarlatani

Admodum scitum est illud (quel detto) Catonis, qui se mirari aiebat quod non rideret haruspex haruspicem cum vidisset. Quae enim res evenit, quae ab haruspicibus praedicta sit? Aut si evenit quippiam, quid afferri potest quare (per cui) dicatur id non casu evenisse? Rex Prusias, cum Hannibali apud eum exulanti proelium committere placeret, negabat se id audere, quod exta victimarum pugnam prohiberent. «Ergo tu – inquit ille – carunculae vitulinae mavis credere quam veteri et belli perito imperatori?». Quid? Ipse Caesar, cum a summo haruspice moneretur ne in Africam ante brumam classem transmitteret, nonne monitum neglexit et classem, contra deorum voluntatem et haruspicum responsa, transmisit? Quod nisi fecisset, in unum locum omnes adversariorum copiae convenissent contra eum, antequam ipse cum classe perveniret. Quid ego haruspicum responsa commemorem? Possum equidem innumerabilia citare, quae aut nullos habuerint exitus aut contrarios.

Ad Limina (2) – Pag.224

E’ oltremodo risaputo quel detto di Catone, il quale asseriva di meravigliarsi che un aruspice non ridesse dopo averne visto un altro. In effetti Quale fatto si è mai verificato, che sia stato predetto dagi arupici? Oppure, se anche qualcosa è accaduto, cosa si può citare in base a cui potere asserire che non fu per mero caso? Il re Prusia, pur giudicando utile Annibale, in esilio presso di lui, attaccare battaglia, diceva di non osarlo fare, perché le viscere delle vittime sconsigliavano il combattimento “Quindi tu-ribattè Annibale- preferisci fidarti di un pezzetto di carne di vitello piuttosto che di un vecchio generale esperto di guerra?” E che? lo stesso Cesare, quando il sommo aruspice gli consigliò di non far passare la flotta in Africa prima dell’inverno, forse non si curò dell’ammonimento e non fece partire la flotta contro il volere divino e i responsi degli aruspici? Se così non avesse agito tutte le truppe avversarie si sarebbero riunite in un sol luogo contro di lui, prima che potesse arrivare con la flotta. Perchè ricordare i responsi degli aruspici? Potrei citarne di innumerevoli, che o non ebbero esito alcuno oppure si verificarono al contrario