Un cittadino si lamenta della classe politica

Antiquis temporibus plurima erant exempla maximarum civilium virtutem. Concordia maxima erat maximaque virtus. Maiores nostri cum temperantia et continentia rem publicam (acc. «lo stato») administrabant; nunc autem nos a parvo potentium numero et ab hominibus ineptis, divitiarum avidissimis, lingua magis strenuis quam factis, administramur. Nunc honores in paucorum manibus sunt; pauci et maleficentissimi homines, honestiores verbis quam factis, ditissimi sunt, multas splendidasque domos habent ac novas pulcherrimasque aedificant in Latii vel Campaniae litoribus, magnam pecuniae copiam in supervacuos sumptus dissipant. Nos pauperum pauperrimi sumus et in civium manibus pericula, angustiae, egestas et vectigalia sunt. Praeteritis temporibus, cum homines probi atque magnanimi publicos honores gerebant, cives liberi et concordes erant. Nunc autem cives in servitutem mox incident eorumque vitae condicio miserrima erit. Omnium bonorum enim maximum est libertas, omnium malorum pessimum servitus; servitus enim foedior non solum exilio sed etiam morte est. Quare («per questo») proximis suffragiis candidatos probissimos atque iustissimos eligere debemus.

Nei tempi antichi erano moltissimi gli esempi delle più grandi virtù civili. Molto grande era l’armonia e molto grande il valore. I nostri antenati amministravano la repubblica con moderazione ed equilibrio; ora invece siamo amministrati da un piccolo numero di potenti e da uomini inetti, avidissimi di ricchezza, più coraggiosi a parole che con i fatti. Ora gli onori sono nelle mani di pochi; pochi e malvagissimi uomini, più onesti a parole che con i fatti, sono molto ricchi, hanno molte e splendide case e ne costruiscono di nuove e bellissimi sulle coste del Lazio o della Campania, sperperano una gran quantità di denaro in spese inutili. Noi siamo i più poveri tra i poveri e nelle mani dei cittadini ci sono pericoli, difficoltà, povertà e tasse. Nei tempi antichi, quando uomini onesti e magnanimi gestivano le cariche pubbliche, i cittadini erano liberi e concordi. Ora invece i cittadini incorreranno presto nella schiavitù e la loro condizione di vita sarai assai misera. Infatti tra tutti i beni il più grande è la libertà, tra tutti i mali il peggiore è la schiavitù; la schiavitù infatti è più ignobile non solo dell’esilio, ma anche della morte. Per questo alle prossime elezioni dobbiamo scegliere i candidati più onesti e giusti.